Caratteristica comune di tutti i book (così abbiamo denominato i report prodotti in questo ambito), è la provenienza, appartenenza, o esistenza, delle notizie riportate dall'elaborato, all'interno di specifiche banche dati che ne attestano qualità, contenuto e “ufficialità” delle singole risultanze e, con ciò, sapendo di poter contare dell'apposito supporto di una certificazione cartaceo/informatico informativa.

Il tutto, in ossequio al nostro principio, nonché réclame aziendale “Bytes & Papers” che consente, al destinatario del singolo book, di poter contare su dati inoppugnabili e ufficiali che, all’esigenza, ben potrebbero essere messi a disposizione dell’interlocutore destinatario.

Nello stesso modo trovano collocazione tutte le evidenze documentali, processuali, amministrative o istituzionali che, a qualsivoglia titolo, promanino da un interlocutore ad evidenza pubblicistica o governativa. 

Il nome che abbiamo attribuito a quanto elaborato da questa funzione di Report, infatti, è proprio quello di “libro” e, su tale radice semantica, si piantano spontaneamente due lemmi direttamente connessi e che ruotano intorno da una parte, alla necessità intrinseca di periodico aggiornamento della “pubblicazione” prodotta e, dall’altra, alla volontà di poterne divenirne la “biblioteca” in cui archiviarla. Tuttavia, con una duplice precisazione:

Che il “libro” prodotto potrà essere, ove richiesto, “in perpetuo aggiornamento” integrando un'edizione "stampa" pressoché quotidiana, mensile o annuale, che sia in grado di “ospitare” tutte le novità che siano state, nel frattempo, rese disponibili e pubblicate.

Che "la biblioteca", per converso, dovrà avere la caratteristica di essere, similmente all’opera di Jorge Luis Borges, una “Biblioteca di Babele” puramente virtuale, infinita, ma priva di propria esistenza quale unicum, in quanto ogni singolo elaborato, deve, per legge, avere una tiratura di un solo “esemplare” senza possibilità per l’esecutore di disporne di una copia, il quale, al termine dell'incarico, dovrà essere consegnato al cliente che ne detiene tutti i diritti d'autore.

Pertanto, una seconda copia mai potrà essere custodita in un unico spazio, neppure virtuale, essendo l’originale nelle mani del richiedente, mentre il materiale che ne ha consentito la compilazione, viene distrutto.

Un’ulteriore caratteristica similare al mondo bibliografico, è data proprio dalle differenti caratteristiche fra l’edizione di un’opera in un “unico contesto”, o la sua pubblicazione in dispense.

Infatti, mentre il book, volta a volta, confezionato da Report, menziona all’interno dell’articolato tutti i dati desunti dalla documentazione “ufficiale”, citandone minuziosamente la fonte e la disponibilità, la copia del richiedente, per converso, contiene ogni singolo "originale" documento, il quale, potrebbe, all’esigenza, richiede il “rilascio” di un apposito mandato investigativo avente il medesimo focus.

Tale doppio regime di pubblicazione, inoltre, impone un diverso trattamento economico, in quanto i documenti che compongono le singole dispense, ove richiesti singolarmente o in forma ufficiale, devono essere maggiorati di eventuali costi relativi ai diritti di copia e di bollo, così come imposto da eventuali vigenti legislazioni in materia, nella territorialità e nello stato di competenza dell'indagine.

Nelle occasioni ufficiali, qualunque corpo militare indossa la "divisa d’onore" completa di alamari e galloni.

Sotto quella divisa, certamente, vi è la sostanza della vocazione del corpo rappresentato, della secolarità della tradizione e della serietà del motto che, normalmente, caratterizza l’appartenenza all’Arma, o all'Istituzioni.

Il dossier rigorosamente confezionato, dovrà esattamente avere questa autorevolezza e questa austerità formale: “essere un elaborato di Bytes and Papers in alta uniforme”.